La nostra pelle è una barriera fisica indispensabile per la difesa dalle infezioni e dalla penetrazione di agenti esterni. Negli ultimi anni è stato dimostrato che la flora cutanea (o microbiota cutaneo), cioè l’insieme di microrganismi che vivono sulla pelle e in stretta associazione ad essa, supporta la pelle in questa attività e quindi gioca un ruolo nel benessere generale dell’individuo.
La flora cutanea è costituita principalmente da miliardi di batteri, funghi e virus cosiddetti commensali, che cioè apportano benefici al proprio ospite (in questo caso l’uomo) senza arrecare danni. Si stima che ogni centimetro quadrato di pelle ospiti fino a un miliardo di batteri! La composizione della flora dipende molto da quella che ognuno di noi ha ereditato durante la nascita: la pelle è infatti sterile durante la vita intrauterina, e già durante il parto avviene un primo trasferimento dalle mucose e dalla pelle della madre al bambino. La composizione della flora è poi influenzata anche da predisposizione genetica, stile di vita e fattori ambientali.
In che modo la flora cutanea è di beneficio all’uomo? Come già dimostrato per la flora intestinale e quella orale, anche il microbiota cutaneo è in grado di attivare e modulare la risposta immunitaria dell’organismo. Inoltre, la presenza di miliardi di microrganismi in equilibrio tra loro aiuta a mantenere il pH fisiologico della pelle e non lascia spazio alla colonizzazione da parte di microrganismi patogeni; questi ultimi sono ulteriormente inibiti grazie alla produzione attiva, proprio da parte di alcune specie di microrganismi “residenti”, di sostanze antibiotiche.
Il mantenimento del delicato equilibrio della flora cutanea è quindi fondamentale: in caso di disbiosi, cioè di alterazioni nella composizione “fisiologica” del microbiota, la pelle può diventare suscettibile a organismi patogeni altrimenti controllati dalla microflora. La disbiosi può instaurarsi ad esempio in caso di calo delle difese immunitarie o quando la funzione barriera della pelle è compromessa, come in seguito a ferite non correttamente pulite e trattate. Anche l’eccessivo utilizzo di antibiotici topici può alterare questo equilibrio.